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Channel: I SAPORI DEL MEDITERRANEO
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Torta al caffè con crema alla Strega

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La pasticceria è una branca della cucina dove è necessaria la specifica competenza.Tutti possono improvvisarsi cuoco, ma non pasticcere.Hanno pazienza da vendere , una calma fuori del normale, un atteggiamento dolce e composto, ordine e pulizia è il loro imperativo imprescindibile.Ho conosciuto vari pasticcieri, sarà stato un caso ma quasi tutti avevano gli atteggiamenti come sopra descritti.Ad essere sincero a me non piace fare i dolci, sono più per il salato, anche nei gusti.Immaginate la sfida di questo mese dell' MTChallange n 47 , per me è stato uno shock ....., il pan di spagna come base e poi tutto il resto.A proporre questa ricetta è stata la vincitrice della sfida precedente Maria Grazia Viscito del blog Cooking  Planner, per altro bravissima in questo settore.La ricetta che ho proposto è una semplice torta al caffè espresso Santa Fara con crema alla Strega.

Pan di Spagna tradizionale a freddo a freddo (di Iginio Massari)
Ingredienti 
Uova intere 3oo g
Zucchero 200 g 
Sale 1,5 g
Scorza di 1/2 limone grattugiato 
Farina "00" (W150-170) 150 g
Fecola 50 g
Procedimento:
Ho montato nella planetaria con la frusta: uova intere, zucchero,sale,limone per circa 20 minuti a velocità media (4).Ho setacciato due volte la farina bianca e la fecola incorporandola delicatamente a pioggia nel composto.Ho versato il tutto in uno stampo di silicone e ho fatto cuocere per 25-30 minuti a 170-180°.

Ingredienti Crema Pasticcera 
270 g di zucchero
9 tuorli d'uovo
150 g di farina 
750 ml di latte 
1 stecca di vaniglia 
un pizzico di sale 
45 g di burro 
i bicchiere da caffè di liquore strega

Per la crema pasticcera : ho portato ad ebollizione il latte con dentro la stecca di vaniglia tagliata a metta per lungo.Ho lasciato raffreddare il latte in pentola coperta con un coperchio.In una zuppiera ho battuto con una frusta i tuorli con lo zucchero e un pizzico di sale,ho unito la farina e sempre sbattendo il latte.Ho messo il composto in una pentola a fuoco moderato e cotto finché la crema non si è addensata, il tutto non deve bollire.Ho tolto la pentola dal fuoco e ho fatto incorporare il burro, girando con una frusta finché lo stesso non si è incorporato.Ho raffreddato la crema pasticcera a bagno maria(acqua fredda) nella vasca del lavandino e girando la stessa di continuo.Una volta raffreddata ho amalgamata ad essa il liquore strega.
Crema Chantilly: è il frutto dell'unione della crema pasticcera con la panna montata.Alla crema pasticcera di cui sopra ho aggiunto 350 g di panna da montare.Insieme alla panna ho fatto raffreddare tutti gli strumenti che ho utilizzato per montare la panna, tenendoli nel frigo.Ho messo la panna nella planetaria e ho azionato la velocità 3, la panna è montata quando sopra si sono formate delle righe.Ho unito ad essa la crema pasticcera amalgamando il tutto.
Per il Caffè : 1 cialda= una tazza da caffè lungo (tazza piena)


Del pan di spagna ho usato solo la parte centrale che ho tagliato con una formina quadrata, la restante parte l'ho tagliata a fette e ho ricavato tre vaschette di tiramisù.Sempre all'interno dell'area quadrato ho fatto uno strato di crema alla strega, poi ho appoggiato sopra il pan di spagna tagliato a metà  che ho bagnato con il caffè aiutandomi con un cucchiaino.Ho farcito con un altro strato di crema alla strega e ho appoggiato su di essa l'altra metà del pan di spagna che ho bagnato con il caffè.Ho ricoperto il tutto con la crema e ho messo nel congelatore la torta per circa tre ore.Trascorso il tempo ho riportato la torta in un piatto, ho tolto la formina  quadrata e l'ho spolverato con del cacao amaro.

Caffè espresso e strega un connubio da provare, gustare, amare........

Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 47 dell'Mtchallange



Frittata di spaghetti alla napoletana

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L'uscita del mese di maggio  della rubrica dell'Italia nel piattoè dedicata ai cibi da strada, o di facile trasporto per un pic-nic.er questa uscita propongo la frittata di spaghetti della nonna.spaghetti Non la chiamerei assolutamente "ricetta di recupuro", perche almeno nella tradizione della mia famiglia si è sempre preparata per le gite fuori porta, quindi chi dice che viene preparata con gli avanzi del giorno prima trova il tempo che trova.

 Ingredienti:
180 g di spaghetti
4 uova
3 cucchiaio di parmigiano 
pepe
sale 
olio exrtra vergine di oliva 
olio per friggere 
Procedimento:
Ho cotto gli spahetti in abbondante acqua salata, l'ho scolati e l'ho messi in una zuppiera con pochissimo olio extra vergine di oliva, facendoli raffreddare.In un altro recipiente ho sbattuto le uova con un pizzico di sale,il pepe,ed il formaggio parmigiano.Ho aggiunto le uova agli spaghetti e ho amalgamato bene il tutto.
In una padella bassa e larga ho riscaldato l'olio; aiutantomi con un forchettone ho formato quattro pizzette tonde e le ho versato direttamente nell'olio, il residuo dell'uvo poi l'ho versato co un cucchiaio in parti uguali su tutte le pizzette.Ho fritte le pizzette di spaghetti in entrambi i lati per 5-6 minuti ciascuno, adagiandole dopo la cottura su carta assorbente.

 Ed ora vediamo le altre regioni cosa mangiano quando vanno a fare le scampagnate !!!!

Trentino-Alto Adige: La Pinza di Donna Simona 
  
Veneto: Cuor di mela 

Lombardia: Frittata con le cipolle (Fritada cun le sigule)

Liguria: perline ripiene e polpettone di fagiolini 
   
Emilia Romagna: Bruciatini bolognesi e misticanza 

Toscana: Pan del pescatore
Marche: non partecipa

Umbria: Insalata di farro 

Molise: Le Facenne  

Lazio: Cheesecake fave e pecorino 

Campania: Frittata di spaghetti alla napoletana

Basilicata: Calzoni ripieni di carne: i Pastizzi  

Puglia: La focaccia alla barese

Calabria:Pitta ripiena con tonno e cipolle rosse di Tropea

Carciofi sott'olio

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In questo periodo, la terra  produce molteplici frutti, questa frase mi ricorda  il Cantico delle Creature di San Francesco e di come la natura è  così generosa nei nostri confronti.Il tema dell'uscita dell'Italia nel piatto questo mese è dedicato alla frutta e verdura Igp. Per questa uscita propongo  i carciofi locali sott'olio visto che la nostra fertilissima terra ne produce in quantità enormi.
Ingredienti:
26 Carciofi
500 ml di aceto 
500 ml di acqua
olio extra vergine di oliva
origano 
1 spicchio d'aglio 
perone dolce 
sale 
Procedimento :
Ho pulito i carciofi, eliminando le foglie dure più esterne fino ad arrivare al cuore del carciofo che e tenero e chiaro.A questo punto ho tagliato le punte del carciofo a circa metà dell'altezza utilizzando un coltello con la lama liscia.
Ho messo i carciofi puliti in acqua acidulata (acqua limone spremuto  e sale), dove li ho lasciti finchè non li ho cotti.In una pentola abbastanza capiente ho versato  acqua, aceto e sale; appena ha iniziato a bollire, ho tagliato tutti i carciofi in quattro parti; li ho scolati e l'ho versati in pentola. Dopo due minuti li ho scolati facendoli raffreddare su un canovaccio.Una volta raffreddati, ho avvolto  il canovaccio con i carciofi all'interno dove sono stati per circa 12 ore,Questa operazione ha permesso che gli stessi si asciugassero bene e  quindi idonei per andare sott'olio. Ho messo i carciofi in una zuppiera dove li ho conditi con aglio, origano, peperoncino dolce e olio extra vergine di oliva.Dopo circa 4-5 ore ho posizionato i carciofi  all'interno dei vasetti di vetro a chiusura ermetica, dove li ho coperti di olio di mais senza chiudere il tappo.Ho fatto riposare i in un luogo fresco controllando per due tre giorni che il livello dell'olio non scende al di sotto dei carciofi.Ho chiuso  i barattoli e li ho fatti  riposare per un mese prima del consumo.
Andiamo ora a farci un giro nelle altre regioni per vedere le loro proposte:

Piemonte: Baci di dama
  
Friuli-Venezia Giulia: Mela Zeuka 

Veneto: Quiche di bietole alla veneziana e pomodorini

Lombardia: Mela della Valtellina e Pera di Mantova IGP

   
Emilia Romagna: Claufoutis al cioccolato con pere dell'Emilia Romagna IGP http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/05/clafoutis-al-cioccolato-e-pere.html

Toscana: La cipolla di Certaldo nell'insalata di tonno e fagioli

Umbria: Gnocchi di patate rosse di Colfiorito IGP alle erbe campagnole dell'Umbria   

Abruzzo:La Carota del Fucino IGP 

Molise: La Limoncella del Molise - Limoncelle al forno

Campania: Carciofi Sott'olio 

Basilicata: Torta di fragole Candonga
Calabria:Cipolle di Tropea IGP in agrodolce

Sicilia: La carota novella di Ispica IGP 


Firenze.....tra lampredotto e chiese a pagamento !!!

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L'Italia rimane la meta preferita dei turisti,  grazie all'enorme patrimonio artistico culturale ed enogasonomico. Ai turisti provenienti dall'estero spesso riserviamo un accoglienza diversa dal turista italiano in giro per la penisola; esagerando sui prezzi a servizio o cose.Evidentemente su questo tema non c'e' stata abbastanza evoluzione,la nostra visita a Firenze ha confermato il tutto.
Firenzeè una bellissima città, elegante e a misura d'uomo, visitabile a piedi senza l'ausilio dei mezzi pubblici.
Cosa visitare a Firenze???? Praticamente tutto, ogni angolo di questa città ha un prezzo di storia da mostrare.
Da non perdere inoltre lavisita da Adriano al mercato San Lorenzo, dove potete gustare lo street food d'eccellenza della tradizione fiorentina, il panino con il lampredotto.Qui a firenze questo panino è un istituzione, ed è presente nelle strade  della città sui banchi dei trippai, piccoli chioschi su quattro ruote.Street food a base di uno dei quattro stomaci dei bovini, l'abomaso appunto detto lampredotto.Sarà anche stata la fame, ma ritengo che è uno dei migliori panini al lampredotto di Firenze.Disponibile nella versione classica, ma anche nelle varianti alporro o ai carciofi.
A Firenze nasce il rinascimento italiano che poi man mano si diffuse in tutta Europa.La visita alla citta di Firenze è quindi da intendersi culturale e quindi connessa alla visita di musei palazzi o gallerie.
Quindi naturale e logico che per visitare questi luoghi c'e' un ticket da pagare che spesso includeva anche l'ingresso presso la chiesa annessa,noi abbiamo preso sempre tutto il pacchetto.
Purtroppo abbiamo assistito a scene che di cristiano non ha proprio nulla, le persone che volevano entrare solo in chiesa  dovevano comunque pagare un ticket.
Brutto da vedere brutto da sentire.
Chi gestisce queste chiese ha annusato il grande business,oggi dicono che non ci sono alternative al ticket o si rischia la chiusura.Ricordo a questi signori del clero che queste chiese sono state aperte ai fedeli ed ai visitatori per secoli senza nessun problema, possibile che dal 2000 ci sono stati tutti questi problemi.
La chiesa di Santa Croce che nel 2004 incassava 3 milioni di euro facendo pagare un ticket di 4 euro ( oggi 6 euro) come ha fatto nel secoli scorsi a sopperire fondi ????
E questi signori quanti soldi danno al sociale o ad opere caritative????
Ogni chiesa, è soprattutto una “casa di preghiera per tutti i popoli” (Isaia 56,7),oggi per soldi stiamo stravolgendo la parola di Dio che gli stessi professano nell'ipocrisia assoluta.Oggi Gesù Cristo non conta più niente, viene messo in disparte, in un angolo di quelle chiese con un percorso  per una visita veloce.I grandi altari invece sono riservati alle opere degli artisti.
Per il Clero contano gli artisti che hanno realizzato grandi opere per queste chiese e che portano tanti soldi.Tutto questo è l'inverso della parola di DIO.

Spaghetti alle vongole veraci,#flashbang# con pomodorino giallo.

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Il tema sfida n° 48 del mese di maggio dell'Mtchallangeè "'o spaghetto ca' pummarola ". Noi campani con la pummarola ci facciamo davvero di tutto......, in cucina e in ogni cantina domestica non può assolutamente mancare.Nei mesi estivi come per il maiale in inverno,la trasformazione dei pomodori diventa una festa familiare, dove è coinvolta tutta la famiglia.Per tradizione si usa conservarla in vari modi,intere nel barattolo con il sugo, pelati, a "pacchetelle"(sarebbe pomodori tagliati a 4 parti e messe pressate  nel barattolo) e infine il sugo o più comunemente chiamata a sarza. Quando poi i barattoli e bottiglie sono messi in un grosso bidone per la sterilizzazione, ci si consola per il lavoro svolto con una grande spaghettata "'ca pummarola ngopp" di massa.  
A proporre la sfida è stata la vincitrice della sfida n° 47 sul pan di spagna, Paola Sabino del blog fairies kitchen.
Interessante tutto il post di presentazione di Paola, dove ho potuto osservare la diversità degli spaghetti alle vongole fujute tra Napoli e Caserta.Entrambe hanno un filo logico dettate naturalmente dall'inventiva dei due territori.Gli spaghetti alle vongole fujute del litorale Domizio sono con olio,pomodoro fresco,prezzemolo e sale, senza vongole per il semplice motivo che i pescatori per le difficoltà economiche erano costretti a vendere tutto il pescato, da qui il termine fujute. Termine che veniva spesso usato dal pescatore quando tornava a casa e la moglie già aveva preparato la base per lo spaghetto alle vongole.
Ripropongo io invece lo spaghetto alle vongole con una cottura che ho definito "flashbang".Questa ricetta prevede che la pasta sia saltata nella salsa di pomodoro con le vongole ancora vive accompagnate da 1/2 mestolo di acqua di cottura. Flashbang: assistere all'esplosione quando si salta la pasta e rimanere accecati di taluna bellezza. 
Ingredienti:
140 g Spaghetti
12 Vongole Veraci grandi
1 spicchio d'Aglio 
olio extra vergine di oliva
9 pomodorini giallo
prezzemolo 
sale 
pepe
peperoncino dolce
La bellezza di queste vongole veraci che sono quasi introvabile sul mercato, eccetto vari periodi dell'anno.La vongola verace strutturalmente è diversa da quella della laguna e dai lupini.Ha un sapore più marcato e il frutto all'interno non tende ad asciugarsi.
Procedimento:
Un procedimento diverso da quello tradizionale, ma a mio parere irresistibile, alla fin avremo uno spaghetto alle vongole cremoso e ben amalgamato.
Per prima cosa ho messo a bollire l'acqua che ho salato ( non molta acqua), poi mi sono assicurato che tutte le vongole fossero vive, immergendole in acqua di mare, che non è la stessa cosa di acqua e sale.Fortunatamente il mio spacciatore di pesce fresco è attrezzato e dal mercato del pesce porta con se sempre delle taniche piene di acqua marina.
In una padella ho messo l'olio extra vergine di oliva  e lo  spicchio d'aglio schiacciato.La procedura di soffritto e' durata per circa 9 minuti, più lenta e' questa operazione maggiore sarà l'aroma che l'aglio rilascia nell'olio extra vergine di oliva. L'aglio non deve dorare ma deve cuocersi lentamente, quindi ho messo la padella sul fornello del caffè a fuoco lentissimo. 
Trascorso i nove minuti ho versato i pomodorini gialli nel soffritto e ho fatto andare a fuoco normale per 6-7 minuti.Una volta raffreddo ho messo le vongole.
In una pentola con non troppa acqua salata (ma non troppo)  ho cotto la pasta togliendola dall'acqua 5 minuti prima dei 14 minuti previsti.L'ho  versata nel pomodoro giallo con vongole e un mestolo di acqua di cottura e l'ho finita di cuocere per altri 3-4 minuti coperta con un coperchio e girando spesso.
Ho lasciato riposare 4-5 minuti ho spadellato il tutto e ho servito, guarnendo con il prezzemolo e il pepe e pochissimo peperoncino dolce.
Il mix delle due cotture, ha permesso all'amido della pasta di amalgamarsi e legare bene con il liquido delle vongole.Spaghetti cremosi  intenso nel  sapore, adatti per un grande evento come questo dell'Mtc. 
Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 48 dell'Mtchallange 

Pasta pummarola e fagioli

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Ecco la secondo proposta per la sfida n° 48 dell'MTChallange del  mese di maggio, pasta pummarola e fagioli.Sono un pastajolo dipendente come la stragrande maggioranza degli italiani.Chi non ricorda la canzone "Lasciatemi Cantare" e le parole..... buongiorno Italia gli spaghetti al dente.....sono un italiano un italiano vero????La pasta  all'estero è sinonimo d'Italia, e a chi non piace avrà radici e mappature del Dna non mediterranee.Dopo gli spaghetti con le vongole #flashbang# con pomodorino giallo, che identifica Napoli,pasta pummarolae fagioli rappresenta il territorio Terra di Lavoro mio paese di origine.La qualità della pasta è fondamentale nell'esecuzione di un primo piatto,anche se nei maggior parte dei ristoranti italiani  spesso per risparmiare comprano pasta di bassa qualità e te la servono cruda, per il semplice motivo che se cotta come dovuta non mantiene la cottura.Ricordo che la vincitrice della sfida n°47 è stata Paola Sabino del blog fairies kitchen. Questa sfida ci ha insegnato che le cotture differite sono quelle che a tavola danno le maggiori soddisfazioni.Cucinare separatamente gli ingredienti  fa si che i sapori sono decifrabili dalle nostre papille gustative.Io personalmente già pratico questa tecnica se può essere chiamata così, con grandi risultati, in fondo la cucina è semplicità e questa sfida ha esaltata tutto ciò.
 Ingredienti:
160 g di pasta liscia 
250 pomodori
6 cucchiai colmi fagioli 
1 aglio 
basilico 
pepe
sale 
olio extra vergine di oliva 
Procedimento:
In una padella ho messo l'olio extra vergine di oliva e lo spicchio schiacciato, eseguendo la procedura di soffritto lenta, fiamma del caffè a fuoco lentissimo e appena l'aglio inizia a soffriggere ho versato i pomodorini che ho fatto cuocere per 6-7 minuti aggiustando di sale.A questo punto ho versato 6 cucchiai di fagioli donati dalla mamma.
Qui al sud, nella terra dei terroni è così, la mamma quando cucina i fagioli le quantità sono sempre abbondanti con l'intento poi di dividerli con i figli.
La cottura dei fagioli d'inverno avviene nel "pignatiello" di creta vicino al camino, questo tipo di cottura in questo periodo non è più praticabile, quindi la stessa procedura viene fatta in una pentola comune.Messi a bagno la sera prima, la mattina si aggiunge sedano, cotica, cipolla e pancetta o guanciale tagliata a fettine.Cottura un ora e mezza circa, con il profumo che inebria tutto il cortile.
In una pentola con abbondante acqua salata ho cotto la pasta, l'ho scolata al dente e l'ho saltata nella pentola con la pummarola e i fagioli della mamma.Ho dato il giusto riposo alla pasta prima di servirla,l'ho impiattata spolverizzando con del pepe macinato a momento.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 48 dell'Mtchallange 

Caprese con fior di latte

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Per questo mese di giugno, dove  l'uscita della rubrica dell'Italia nel piatto  cade nel giorno della celebrazione della festa della repubblica, abbiamo pensato di presentare un piatto patriottico della tradizione della nostra regione. La mia scelta è caduta sulla caprese, un piatto tipico della cucina napoletana.Come per la versione dolce, anche questa deriva dall'isola di Capri.Questa ricetta ' costituita da pomodoro basilico e fiordilatte, anche se nelle zone di tutta terra di lavoro il fiordilatte spesso viene sostituito con la mozzarella di bufala.Colori, odori, sapori e freschezza la caprese è il pasto  consumato sopratutto  nei periodi estivi. 
Ingredienti:
Fior di latte 
pomodorini 
basilico
olio 
Procedimento:
Ho lavato i pomodori tagliandoli  a fette e sistemandoli in una zuppiera dove li ho conditi con olio e sale e un pizzico di sale.Ho tagliato  il fior di latte a fette sottili.
Su di un piatto da portata ho sistemato il fior di latte alternate con pomodoro e basilico.Concluso un ulteriore strato ho decorato con un pomodorino e una foglia di basilico.Un piatto semplice dove prevale la qualità degli ingredienti.
Andiamo ora a vedere i piatti che rappresentano la patria delle altre regioni d'Italia. 

Trentino-Alto AdigeCanederli al pomodoro 
  
Friuli-Venezia Giulia: Oca alla friulana 

Lombardia: Risotto tricolore  

Piemonte: Bicerin 

Liguria:  garibaldin mainà  


Lazio: Ponce 

Toscana: Panzanella

  






Il nostro blog - L'Italia nel piatto 

Spaghetti scampi e telline

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Secondo appuntamento per il mese di giugno con la rubrica regionale dell'Italia nel piatto.Il tema di questo mese è  Sagre di pesce e piatti con pescato.La cucina campana ed in particolare quella napoletana e sorrentina ha un archivio di ricette di pesce infinito.La cucina sorrentina rimane quella preferita per eleganza e rivisitazione della tradizione.
Ingredienti.
400 gr di Spaghetti 
600 gr di Scampi del Mediterraneo
150-200 g di telline 
400 gr di Pomodorino
1 Spicchio di Aglio 
Olio Extra Vergine di Oliva
Prezzemolo
Sale
Procedimento :
Ho pulito gli scampi incidendoli sul dorso, rimanendo la polpa nella loro sede.In un tegame ho fatto soffriggere l'aglio con l'olio extra vergine di Oliva, ho unito gli scampi che ho fatto cuocere a fuoco lentissimo per 4-5 minuti.
Dopodicchè ho unito i pomodorini e ho fatto cuocere per altri 4-5 minuti a fuoco basso, ho poi aggiunto un bicchiere d'acqua e ho fatto cuocere a fuoco basso il tutto per altri 10 minuti aggiustando di sale.Ho spento il fuoco e ho buttato in padella le telline.
Ho cotto gli spaghetti  in abbondante acqua salata, l'ho scolate 4-5 minuti prima della cottura prevista e l'ho saltati nel tegami con gli scampi , le telline e un mestolo d'acqua di cottura .Ho dato il giusto riposo alla pasta e ho  impiattato  guarnendo con del prezzemolo fresco tagliato a momento.
Andiamo a vedere nelle altre regioni come hanno cucinato il pescato nella loro tradizione regionale . 

16 Giugno - Sagre di pesce e piatti con pescato

Trentino-Alto Adige: non partecipa

Friuli-Venezia Giulia: Tris di Regina di San Daniele



Valle d'Aosta: Il pesce di montagna










Calabria: Quadaru 'i pisci


Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/

Riccione Golosa: lo Street Food i Food Bloggers e le polpette...

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La mia filosofia e la mia mission dopo l'evento di Riccione Golosa,  si rafforza nella convinzione che la cucina è amicizia e condivisione,divertendosi e conoscendo culture e prodotti nuovi.La finalità di questi eventi non è solo conoscere nuovi gusti e sapori, ma ti arricchisci  di valori umani che rimangono impressi sul tuo cammino: instauri rapporti intensi con persone che non conoscevi e che ti danno l'impressione di conoscerli da una vita.
L'evento Riccione Golosa svoltosi Sabato 13 e domenica 14 giugno dedicato allo street food   è stato ideato da Davide Paolini di Gastronauta in collaborazione con Via Bagutta Comunicazione, che dal 1999 gestisce l'attività dell'unione Italiana Ristoratori.La stessa è anche partner commerciale di www.saporie.com.

Uno spettacolo vedere Piazzale Roma, una piccola zona di viale Ceccarini e giardino di villa Mussolini in un grande percorso enogastronomico allestiti di apecar e gazebi di legno molto caratteristici provenienti da varie parti d'Italia.
In questo percorso sono stato in compagnia di Raffaele D'Angelo del blog week end di gusto e collaboratore di informacibo  , Claudia del Blog Le ricette dell'Amore VeroDonato Troiano direttore Editoriale di Informacibo  e la moglie Valeria. 
Durante questo percorso tra gli apecar sono stato folgorato  dalla simpatia e dagli ottimi salumi e prosciutti di Parma della Salumoteraia di Ivan Albertelli e socio.Due personaggi che vale la pena conoscerli per la loro energia positiva che trasmettono. 
Di fronte al gazebo di Salumoterapia trovo un  po' di Sud con Enzo Barbieri e le specialità di Altomonte (CS). Il suo slogan stampato con orgoglio sulla maglietta dice "fatti un cosentino" riferito alla doppia fetta di pane farcita con capicollo di maiale nero, caciocavallo podolico silano, melanzane a filetti sottolio e crema di peperoncino.
In questo link troverete tutti i camioncini che erano presenti : apecar e truck
Nel giardino della villa abbiamo potuto degustare  gli "Amburgher d'Autore",realizzati dagli chef dei ristoratori UIR. Amburgher  con carote e mirtilli ,Amburgher Circolare, amburger con cipolla di tropea e poi quello di pesce , tutti ideati per l'occasione.
Li ho assaggiati tutti, Amburgher d'autore nel vero senso del gusto e  per la verità ero un pò restio per quello di pesce.
Non potevo non assaggiarlo e così ho tolto la barriera psicologica dal mio cervello che dice che l'amburgher deve essere solo di carne.
Sono subito stato smentito, l'amburgher di pesce per il mio palato è risultato  stellare, cuore di melanzane, baccalà, paprica per un capolavoro street food che difficilmente potrò dimenticare.Bravissimi tutti capitanati dal grande direttore Savino Vurchio.
Nella foto Monica Bergomi, Claudia Annie Carone, Veronica Geraci,  Donato Troiano,  io e Claudia Casadio.
Domenica pomeriggio in una simpatica sfida a colpi di polpette diretta da Savino Vurchio  io e altri 4 foodblogger (Claudia Annie Carone, Claudia Casadio , Veronica Geraci, Monica Bergomi) affiancati da 4 Chef  d'eccellenza (Simone Ciccotti, Nikita De Mosca Sergeev, Salvatore Perrone, Tano Simonato,)abbiamo dato vita allo Show Cooking dedicato appunto alla polpetta elaborata in ricette inedite.
Affiancato dallo Chef Simone Ciccotti ho presentato una elaborazione della polpetta della nonna su una crema fredda di pummarola condita tipo all'insalata con latticello di bufala e mozzarella stracciata.(seguirà ricetta nei successivi post)
Il nome ironico dato alla polpetta è : Purpett on the street con Crema Caprese, potrebbe essere un marchio....?
A parte gli scherzi la Giuria composta da Chef ed un enologo hanno scelto la Purpett made in Marcianise vincitrice del 1° contest UIR.
Volevo ringraziare il caseificio Bellopede & Golino e il panificio Europane di Marcianise per avermi messo a disposizione ingredienti vincenti.
Inoltre voglio ringraziare l'Associazione Italiana Ristoratori, Raffaele D'Angelo, Davide Paolini, il direttore UIR Savino Vurchio, la città di Riccione e il direttore di informacibo Donato Troiano.

Burger alla trippa, con ketchup napoletano e patate fritte al forno

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Posso battezzare questo mese di Giugno 2015 come hamburger dipendente,tutti  gli eventi sono ruotati intorno alla polpetta più consumata del pianeta.E' stato il caso dell'evento di Riccione golosa dove il tema era hamburger d'Autore, gli chef della UIR si sono divertiti a presentare gli hamburger nelle varie rivisitazioni, poi ci siamo noi dell'MTC che grazie alla vincitrice della sfida n° 48 ci ha proposto come sfida per il mese di Giugno il The American Burger. Arianna del Blog saparunda's Kitchen  ha fatto un post strepitoso, un passo passo dove è impossibile sbagliare.
In un primo momento volevo mettere nel buns la classica polpetta napoletana, poi ho pensato che essa già è un burger completo per la presenza pane raffermo.
La mia scelta è quindi caduta su un hamburger di trippa, facendo fede alla ricetta classica del nostro territorio.Trippa con le patate con il mix di pomodoro e peperone rosso  che si usa anche  per il soffritto napoletano.Il ketchup è stato fatto con con questo mix di  sugo misto,le patate invece sono state fritte al forno.
 Ingredienti (per 4 buns con lievito madre):
150 g di farina Manitoba
50 g di farina integrale 
150 g di latte
50 g di farina "00"
60 g di lievito madre rinfrescato 2 volte 
20 g di burro 
15 g di zucchero 
5 g di strutto
5 g di sale 
1 cucchiaino di miele 
A temperatura ambiente ho sciolto il lievito madre nel latte e ho impastato con il mix di farine setacciate, aggiungendo man mano il resto degli ingredienti.L'impasto deve essere morbido e ben amalgamato.Ho messo l'impasto in un contenitore e l'ho lasciato lievitare finchè non è raddoppiato di volume,(2 ore circa) coperto con una pellicola alimentare e un panno. Trascorso il tempo ho preso l'impasto e gli ho dato una forma rettangolare che poi ho piegato tipo un asciugamano: l'ho diviso in tre parti sovrapponendo la parte di destra al centro e la stessa cosa con la sinistra (al centro, sopra la destra).L'ho girato di 90° e ho fatto lo stesso.Ho lasciato riposare l'impasto  per un oretta e poi ho formato i buns sistemandoli sulla teglia coperta dalla  carta da forno, l'ho schiacciati delicatamente con il palmo della mano coprendoli poi con la pellicola.Ho lasciato riposare i buns per un altra ora. 
Per la cottura dei Buns 
1 uovo 
un cucchiaio di latte 
sale nero delle hawaii
Ho sbattuto l'uovo con un cucchiaio di latte è ho spennellato i buns, ho poi messo il sale nero delle hawaii cuocendo i buns in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti.Sfornato i buns li ho messi a raffreddare su una gratella.
Ingredienti (per 4 hamburger di trippa ):
400 g di trippa (mista)
patata lessa 60 g
2 cucchiaini di pecorino romano 
2 cucchiaini di parmigiano secco (la parte della buccia)
2 cucchiaini di peperoncino dolce
un cucchiaio olio extra vergine di oliva 
pepe 
sale q.b.  
Ho tagliato finemente con il coltello le varie parti della trippa.In una zuppiera ho mescolato tutti gli ingredienti amalgamando bene il tutto.Ho diviso in 4 parti uguali l'impasto e ho formato i 4 hamburger.Ho cotto gli hamburger di trippa sulla pietra lavica, operazione che può essere eseguita anche in una padella antiaderente.
Ingredienti per il ketchup napoletano:
250 g di pomodori 
250 g di peperoni rossi
100 ml di aceto di vino bianco
100 g di zucchero
1 cipolla tritata 
1 spicchio d'aglio
sale

A questo sugo composto da peperoni e pomodori (lo trovate in questo post) ho aggiunto il resto degli ingredienti e ho fatto cuocere per un ora e mezzo (circa)a fuoco  bassissimo e mescolando ogni tanto.
Ho filtrato la salsa e l'ho fatta raffreddare.
Per le patatine fritte al forno :Patate
olio extra vergine di oliva
pepe
sale
Ho lavato e sbucciato le patate, tagliandole a rondelle fine spesse 0,5 cm.In una zuppiera le ho condite con olio extra vergine di oliva, sale e pepe, le ho mescolate in modo che l'olio extra vergine di oliva toccasse ogni fetta di patata.
Ho predisposto le patate in una teglia con sotto la carta da forno e le ho cotte nel forno preriscaldato a 250°.Appena si sono rosolate (10 minuti) le ho tolte dal forno. 
Ho lavato e sbucciato le patate, tagliandole a rondelle fine spesse 0,5 cm.In una zuppiera le ho condite con olio extra vergine di oliva, sale e pepe, le ho mescolate in modo che l'olio extra vergine toccasse ogni fetta di patate.
Ho predisposto le patate in una teglia con sotto la carta da forno e le ho cotte nel forno preriscaldato a 250 °.Appena si sono rosolate (10 minuti) le ho tolte dal forno.
 Costruzione del Burger 
cipolla di tropea a fette 
Ho tagliato i buns  a metà poco prima che l'hamburger era pronto.Ho adagiato l'hamburger di trippa sul panino; poi ho messo il Ketchup napoletano e su di esso una fetta di cipolla di tropea.Ho finito con le patatine fritte al forno .

Con questa ricetta partecipo alla sfida n°49 dell'MTChallange 

Spaghetti con fiori di zucca, pesto e crema di parmigiano

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Il Parmigiano Reggiano è il formaggio più consumato in Italia e credo anche nel mondo.Con questa ricetta partecipo al contest sul parmigiano reggiano Chef il gusto di creare
Ingredienti: 
300 g di spaghetti
200-300 g di fiori di zucca
1 spicchio di aglio
olio extra vergine di oliva
100 ml di latte
50g g di parmigiano
basilico
Sale

Procedimento:
Per prima cosa ho pulito i fiori di zucca, eliminando lo strato di stelo che risulta essere spinoso, li ho lavati  delicatamente e lo ho  metterli a scolare in una colapasta.In una padella ho fatto soffriggere appena nell'olio extra vergine di oliva, l'aglio con qualche fogliolina di basilico.Ho versato nel soffritto i fiori di zucca che ho fatto cuocere a fuoco lento coperto da un coperchio.Dopo 10 minuti ho tolto il coperchio e ho fatto asciugare (non del tutto) a fiamma alta l'acqua che i fiori hanno tirato fuori durante la stufatura.
In un pentolino ho versato il latte, e a fuoco basso ho fatto sciogliere il formaggio finchè non diventasse cremoso.
Una parte dei fiori di zucca li ho frullati con un minipimer, ho aggiunto ad esso due cucciai di basilico fatto in casa (olio extra vergine sale e basilico) e la crema di parmigiano.Ho versato il tutto nella pentola amalgamando con i fiori di zucca restanti.
In una pentola con abbondante acqua salata ho cotto gli spaghetti al dente, li ho scolati e li ho saltati nel condimento con i fiori di zucca .Ho fatto riposare per 2 minuti e ho impiattato.

Involtini di salmone affumicato con ananas e parmigiano reggiano

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Un involtino estivo dal gusto fresco e dal sapore delicato, con questa ricetta partecipo al contest  sul parmigiano reggiano Chef il gusto di creare
Ingredienti:
100 g Salmone affumicato 
Ananas
Parmigiano reggiano 12 mesi
erba cipollina 
Procedimento:
Ho steso le fette di salmone affumicato su un piano di lavoro, e su ognuna di essa ho adagiato una fetta di ananas tagliata sottilissima.Ho completato l'involtino con scaglie di parmigiano tagliate grossolanamente, quindi ho arrotolato ciascun involtino legandolo con dell'erba cipollina.Ho completato il piatto  guarnendolo con dei pezzi di ananas, parmigiano reggiano ed  erba cipollina.  

Peperoni in agrodolce da conservare sott'olio

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 Da oggi fare i peperoni in agrodolce sarà un gioco da ragazzi, una ricetta semplice e alla porta di tutti.
 Ingredienti:
5 kg di peperoni
1 litro di aceto
700 g di zucchero
200 g di sale
1 bicchiere di olio extra vergine di oliva
Ingredienti per il condimento 
5 Spicchi di aglio
origano
olio extra vergine di oliva
olio di mais (per conservazione sott'olio) 
Procedimento: 
Ho lavato ed asciugato i peperoni, eliminando i semi e i filamenti bianchi all'interno. Ho tagliato i peperoni a listarelle e li ho sistemati in un contenitore lungo e capiente.
In una pentola ho portato ad ebollizione, aceto, zucchero,sale e olio per circa 3-4 minuti.Ho versato questa soluzione bollente sui peperoni e ho mescolato il tutto con un mestolo di legno.Ho lasciato per 22-24 ore a macerare.Trascorso il tempo ho tolto i peperoni dal recipiente e li ho messi prima a scolare in una colapasta poi li ho avvolti in una grossa tovaglia, in modo che rimangono asciutti. 
Ho condito i peperoni con aglio, capperi, origano e olio extravergine di oliva, prima della consumazione consiglio di farli insaporire in frigo per 12 ore circa.I peperoni in agrodolce possono essere conservati in vasetti sottolio e consumati durante l'inverno.

Polpette di carne della nonna con crema alla Caprese

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Le polpette erano considerate un piatto povero: venivano impastate con i resti della carne insieme ad altri ingredienti.Oggi invece grazie alla scelta degli ingredienti di qualità è diventato uno dei piatti più consumato in assoluto.
Non può mancare nella preparazione del sugo domenicale, a Napoli, Caserta e un po in tutta la campania la polpetta  ( a purpett ) è un mito che non può essere sfatato , prima fritte e poi immerse nella passata di pomodoro bollente home made.
Quando a giugno sono stato invitato allo show cooking di Riccione Golosa, con il tema hamburger d'autore, subito ho pensato alla polpetta della nonna accompagnata da una salsa fredda a base di mozzarella di bufala.
La tradizione vince sempre, infatti "a purpett ra nonna"è piaciuto tantissima da aggiudicarsi il primo premio.E' stato il mio primo showcooking e a parte il risultato finale mi sono divertito tantissimo, inoltre finalmente qualcuno ha potuto giudicare un piatto cucinato da me.Reputo invece i contest veri e propri concorsi fotografici dove spesso o sempre viene giudicato la bellezza del piatto e non la sostanza.Sono sicuro che se questa polpetta  partecipava a un contest la sua posizione sarebbe stata inversamente proporzionale allo show cooking.
Ingredienti Polpette 
400 g di macinato di vitello 
2 uova
1 spicchio d'aglio
180 g di pane raffermo (peso del pane ammorbidito e strizzato )
30 g di parmigiano 
Sale 
Pepe
100 g di mozzarella di bufala strizzata 
5 foglie di basilico
Crema Caprese 
270 g di pomodoro tondo rosso
Olio extra vergine di oliva 
6 foglie di basilico 
60 g latte della mozzarella di bufala 
origano 
sale 
Per friggere 
1 spicchio d'aglio 
Olio extra vergine di oliva 
Procedimento:
Per la Crema Caprese 
Tagliare la mozzarella di bufala prima a fette di circa 1/2 cm, poi a strisce, strizzarle con le mani facendo cadere il latte in un bicchiere.Sbucciare i pomodori,tagliarli a funghetto e poneteli in una ciotola.Condire con olio extra vergine di oliva, origano, basilico, sale e i 60 g del latticello della mozzarella di bufala;amalgamare il tutto.Far riposare in frigo per cicca un ora, trascorso il tempo,con un mini mixer frullare e riponendo il composto nel frigo fino all'utilizzo.
Per le polpette 
In una zuppiera mettere a bagno in acqua il pane raffermo e lasciatelo dentro per quindici minuti.Trascorso il tempo,separate la crosta dalla mollica e quest'ultima strizzatela prima con le mani e poi con l'aiuto di uno schiacciapatate in modo da eliminare tutta l'acqua.
In un altra zuppiera ponete la carne con il tuorlo d'uovo, il sale, il pepe, il basilico, l'aglio tagliato finemente e l'albume d'uovo sbattuto a parte; amalgamate il tutto.
Unire al composto il pane ridotto a piccole briciole (strofinare il pane tra le mani), il parmigiano e la mozzarella.Impastare con le mani finchè gli ingredienti risulteranno ben legati.
Con le mani leggermente umide prendere un po' di impasto per volta (circa 40 g ) e formare delle polpette che poi andremo a passare nel pangrattato.
In una padella a fuoco lento mettere l'olio extra vergine di oliva e lo spicchio d'aglio in camicia schiacciato; appena l'aglio inia a soffriggere, cuocete le polpette rigirandole bene da tutti i lati.Servite le polpette adagiandole su delle striscioline di mozzarella di bufala e crema caprese.Servite le polpette guarnendo ancora con del basilico tritato.

Alici (sarde) sotto sale

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Dopo la pausa estiva riparte la nostra rubrica regionale dell'Italia nel Piatto che per questo mese ha per tema salse condimenti conserve e liquori.
L'auto-produzione di ingredienti da conservare , rimane la più bella pratica da tramandare alle nuove generazioni.In un primo momento per questa conservazione ho pensato subito alle alici (acciughe, ma vedendo in pescheria queste sarde così grandi e pensando che sarebbe stato l'ingredienti per lo sfincione, non ho dubitato nel prenderle.Sono anni che ho in mente di fare lo sfincione con ingredienti fatti in casa.
Ingredienti:
1000 g di Alici (sarde)
400-500 g sale grosso
Non esistono periodi particolari per fare questo tipo di conservazione , l'importante che le acciughe (sarde)siano grosse, almeno 10 cm di lunghezza e che siano freschissime.Dalla pesca alla salatura non devono trascorrere più di 12 ore.Altro fattore importante non lavare assolutamente il pesce ne prima ne dopo la pulitura, onde evitare la formazione delle muffe.
La prima operazione è quella di pulire il pesce, eliminando la testa.Con il pollice della mano destra rompere la lisca all'altezza delle branchie e rimuovere la testa tirandola verso la coda ; verranno via anche tutte le viscere. Per sicurezza si passa l'indice della mano destra all'interno della cavità addominale per rimuovere i residui.Se rimane non c'e' nessun problema , il sale sterilizzerà tutto.
La quantità di sale è fondamentale per la conservazione del prodotto e sopratutto (se è presente ) il parassita Anisakis.Per distruggere questo parassita il sale deve superare il 30% del peso delle alici (sarde) , ma io comunque ho abbondato e di parecchio perchè ho terrore di questo verme.
Molte volte ho rischiato, mangiando il pesce crudo senza che esso fosse abbattuto, ma non lo farò più perchè le conseguenze sono devastanti per il nostro organismo.
Con questa procedura di salatura, il problema di quel brutto verme non c'è quindi procedo alla salatura delle alici (sarde).
In un barattolo di vetro ho cosparso il fondo di sale grosso e poi ho disposto le alici (sarde) riempendo tutto lo spazio.Ho coperto i peschi con altro sale grosso e ho fatto in modo di non rimanere troppi spazi vuoti.Ho proseguito l'operazione per 5-6 strati, l'ultimo va colmato con un pò di sale in più.
Ho messo sul sale un forma circolare di legno per mantenere il tutto pressato e ho posto su di essa un peso.Ho conservato e messo a maturare le alici (sarde) in cantina; dopo due mesi le acciughe (sarde) sono pronte all'uso. Anche dopo l'uso di parte di essa, la restante parte deve rimanere sempre pressato, ricoperto di sale e salamoia.Con questo procedimento si conservano per 2-3 anni.
Molti usano la salamoia o colatura (quella rossa per intenderci) in cucina, affermando che è la parte più buona, personalmente ho i miei dubbi.
Ora andiamo a vedere le altre regioni cosa ci propongono.

Piemonte: Salsa rubra
http://j.mp/salsa-rubra

Trentino-Alto Adige: Confettura di susina di Dro D.O.P
http://www.afiammadolce.ifood.it/2015/08/confettura-di-…a-di-dro-d-o-p.html

Friuli-Venezia Giulia: Confettura di mele
http://ilpiccoloartusi.weebly.com/litalia-nel-piatto/confettura-di-mele-per-litalia-nel-piatto

Lombardia: La peverada
http://www.kucinadikiara.it/2015/09/la-peverada.html

Veneto: Liquore al maraschino
http://ely-tenerezze.blogspot.com/2015/09/liquore-al-maraschino-per-litalia-nel.html

Emilia Romagna: Scalogni sott'olio
http://zibaldoneculinario.blogspot.com/2015/09/scalogni-sottolio-per-litalia-nel-piatto.html

Liguria: Trofie con calamaretti e bottarga su crema di cavolfiore
http://arbanelladibasilico.blogspot.com/2015/09/litalia-nel-piatto-salse-condimenti.html
Toscana: Fichi canditi alla contadina
http://acquacottaf.blogspot.com/2015/09/fichi-canditi-alla-contadina.html

Umbria: Verdure in agrodolce
http://www.dueamicheincucina.ifood.it/2015/09/verdure-in-agrodolce.html

Abruzzo: Confettura di Pesche
http://ilmondodibetty.it/confettura-di-…lia-nel-piatto/


Lazio: Fichi sciroppati con nocciole

Basilicata: Aglio, olio e polvere di peperone crusco
http://blog.alice.tv/profumodicannella/2015/09/01/aglio-e-olio-alla-lucana-mai-senza-polvere-di-peperone-crusco/

Puglia: Pomodori secchi sott'olio
http://breakfastdadonaflor.blogspot.com/2015/09/cucina-pugliese-pomodori-secchi-sottolio.html

Calabria: " Provviste " con pomodori secchi
http://ilmondodirina.blogspot.com/2015/09/provviste-con-pomodori-secchi - per l'Italia nel piatto.html

Sicilia: Pesto pantesco
http://www.burroevaniglia.it/2015/09/pesto-pantesco.html

Sardegna: Composta di susine, cipolla rossa, mirto nero e aceto balsamico
http://blog.alice.tv/dolci-tentazioni-d-autore/2015/08/31/composta-di-susine-cipolle-rosse-mirto-nero-e-balsamico/



Il nostro blog - http://litalianelpiatto.blogspot.it/


Cannolo salato Nergi-Pepper

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La sagra del peperone di Carmagnolaè uno degli eventi a livello nazionale più seguiti, il peperò giallo verde e rosso vengono onorati con dieci giorni di festa.Non solo peperone ma anche eventi artistici, percorsi culturali,spazi commerciale e laboratori enogastronomici. Proprio nell'ultimo sabato 29 luglio ci siamo potuti divertire cercando di abbinare il peperone di qualunque colore di Carmagnola con il Nergi.L'evento di Carmagnola era inserito nel programma dell'educational Tour"Nergizzati Qui da Noi" che ha visto protagonisti giornalisti e tour/food blogger nel week-end del 29-30 agosto che racconterò in un prossimo post.Il tutto naturalmente organizzato dalle zelante e simpaticissime ragazze del DStile di Pinerolo.Il progetto Qui da Noi, grazie a Rossana Turina e tutto il suo staff sta conquistando la simpatia  grazie sopratutto all'eccellenza della vasta gamma dei prodotti delle cooperative.
Ed ora passiamo alla ricetta, abbinare il nergi non è stato facile, ma alla fine provando e riprovando varie ricette ho ritenuto che quella del cannolo era la più idonea al mio stile e palato.La ricotta sposa benissimo gli abbinamenti di frutta o miele e le nocciole tostate nei filetti di acciuga ha dato il salato che ha reso quest'abbinamento unico.
Gli ingredienti tutti rigorosamente made in piemonte per il cannolo salato Nergi-Pepper; la cialda di peperone di Carmagnola, la ricotta seirass prodotta nella zona di Pinerolo, le nocciole tonde-gentile di Alba, il Nergi e le acciughe salate utilizzate in molti piatti tipici del piemonte. In un piatto la componente ingredienti di qualità è fondamentale e va sempre elencata in qualsiasi preparazione.Ecco grazie al progetto qui da noi possiamo avere meno difficoltà nel reperirla.
Un ringraziamento speciale va a Sabrina e Cecilia, allieve del Centro di Formazione Professionale Colle Don Bosco CNOS-FAP Regione Piemonte, che con le loro mani d'oro e la professionalità sono riuscite a preparare i cannoli per le 100 persone presenti nel "Salone Peperò"
Ingredienti:
160 g di farina 
60 g peperoni rossi di Carmagnola (arrostiti e spellati)
15 g di uova 
15 g di sugna 
15 g di parmigiano 
20 g di vino  
1 cucchiaino di zucchero
½  cucchiaino di sale
Olio per friggere
Per il ripieno 
300 g di ricotta seirass
40 g nocciole del Piemonte
2 filetti di acciughe 
4 cucchiai olio extra vergine di Oliva 
60 g di Nergi 
Procedimento:
Su un piano di lavoro ho disposto la farina a  fontana, al centro ho fatto un incavo con il pugno, in quell'incavo ho messo tutti gli ingredienti per la realizzazione del Cannolo; i peperoni rossi (arrostiti o a forno - spellati) frullati con un mini mixer,l’uovo,la sugna,il parmigiano e il vino, il sale e lo zucchero. Ho mescolato il tutto per bene fino a che lentamente non viene assorbita tutta la farina,ho proseguito impastando fino ad ottenere un impasto liscio e consistente.

  • Ho formato una palla di impasto che ho avvolto nella pellicola trasparente facendola riposare nel frigo per circa 3 ore.
  • Trascorso il tempo ho tirato la sfoglia di 4 mm di spessore e ho ricavato dei dischi di 10 cm di diametro che ho arrotolato attorno a dei cilindri di acciaio.
  • Ho fritti i cannoli immergendoli totalmente nell’olio di girasole fino a doratura, a cottura ultimata l’ho adagiati su della carta assorbente. 
  • Ho eliminato il cilindro  di acciaio una volta raffreddati.
  • In un tegame a fuoco lento, ho fatto sciogliere i filetti di acciuga nell’olio extra vergine di oliva, terminata questa operazione ho fatto tostare le nocciole triturate.
  • In un recipiente capiente ho amalgamato con cucchiaio di legno,la ricotta seirass, le nocciole tostare con l’acciuga e il nergi tagliato a dadini, ho riposto il tutto in frigo per circa 1 ora.
  • A questo punto ho riempito i cannoli aiutandomi con una sacca a poche, guarnendoli con una fettina di nergi e nocciole.

Ah dimenticavo.........,ho conosciuto altri quattro  food-blogger (Fernanda Demuru, Paola Uberti, Monica MArtino e Silvia Leoncini ) che come me hanno partecipato con spirito di condivisione e senza competizioni, ci siamo divertiti un sacco non solo a Carmagnola ma anche durante educational Tour !!!
Un ringraziamento speciale va anche alla Biologa Anastasia Grimaldi, grazie a lei ho imparato un pò del suo sapere che per un appassionato di cucina è l'abc. Il suo blog e' Any Secret......

Nergi #nergissimo #nergizzati

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Potrebbe sembrare un gioco di parole, ma il primo è il nome di un frutto ( Nergi )  che si coltiva nel territorio Cuneese; gli altri due (nergissimo, nergizzati ) sono i nuovi aggettivi della lingua italiana associati a questo frutto "Bomba". Nergi è associato al termine energia, che sta ad evidenziare soprattutto l'elevato valore nutrizionale....
............Bisogna guardare al futuro cercando di intervenire e di modificare le abitudini alimentari delle famiglie. L'educazione alimentare nelle scuole di ogni ordine e grado dovrebbe essere un passaggio principale nonchè fondamentale, ma sono i genitori che dovrebbero educare ad una corretta alimentazione i propri figli. Qui da noi, il primonetwork per la messa in rete dei punti di vendita diretta dalle cooperative agricole, oltre a rendere grande visibilità alle cooperative associate, sta facendo molta comunicazione per far conoscere da vicino la filiera corta dei prodotti.
Il 29 e 30 Agosto sono stato ospite all'evento "Education tour" organizzato da Qui da Noi Piemonte, dove è stato presentato ai food blogger ed ai  giornalisti un nuovo frutto, il Nergi. In questi due giorni, oltre a recarci nei primi impianti di "Nergi", abbiamo visitato la Sagra di Carmagnola famosa per peperone corno di bue  riconosciuto come Presidio Slow Food.
Un po' di storia 

Il Nergi, è una  varietà coltivata in Piemonte ottenuta da incroci naturali dell'Actinidia Arguta, già noto come kiwi siberiano; pianta selvatica originaria dalla Cina nord occidentale coltivata già negli anni 50 nella Nuova Zelanda.
La coltura dell'Actinidia Argutaè rimasta a lungo selvatica e le piante producevano frutti di difficile conservazione e mantenimento, per questo alcuni botanici neozelandesi negli anni novanta  hanno incrociato fra di loro alcune varietà di Actinidia Arguta per migliorare la loro qualità. Nel 2005 a Labatut, nella Francia nord occidentale, ci sono stati i primi test per far approdare il frutto in Europa e, nel 2010, sempre a Labatut c'e stata la realizzazione dei primi frutteti. Da qui è nata la varietà che oggi si coltiva in Piemonte, Francia, Portogallo e Paesi Bassi, territori con caratteristiche adatte a produrlo.

In Italia

La produzione nel nostro paese è affidata dal 2013 a Ortofruit Italia (operatore italiano esclusivista del diritto di commercializzazione in ambito nazionale ) nel territorio Cuneese , che in base alle caratteristiche del terreno e all'impianto di irrigazione quotidiana  danno l'ok per la coltivazione.     Il Nergi, alla raccolta, che avviene ad inizio settembre, non è ancora maturo. Dopo essere stato raccolto viene conservato in celle frigorifere  per 10 giorni, prima a 10°  e poi a 2° prima di essere commercializzati. E' proprio questa bassa temperatura che trasforma gli amidi in zuccheri e quindi li rende dolci. A differenza del kiwi tradizionale, il Nergianche se smaturato non si acidifica ma  cambia colore, passando da un colore verde a un color amaranto-violaceo della buccia con  un sapore  simile all'uva. 
"L'uomo del Monte" il nergissimo Enrico Barra, decide quando iniziare la raccolta per il territorio Salluzzese.
Il telone antigrandine  "nero" protegge la pianta anche dal'eccessiva esposizione del sole 
Valori Nutrizionali 

Il Nergiè un concentrato di vitamina C ; 100 g di frutto (corrispondente a 10 frutti) ne contengono 52,5mg, basti pensare che l'Arancio ne ha 39,7 mg/100 g , il litchi 42 mg/100 g e il ribes 40 mg/100g.
Esso ricopre l'87% della base giornaliera di vitamina C; 
contiene inoltre potassio, calcio e magnesio (minerale che previene i crampi e ha il pregio di essere un potente anti-stress). Grazie al suo alto contenuto di fibra è ideale per gli intestini pigri.
A differenza del Kiwi non va sbucciato e va mangiato in un solo boccone.
Per rimanere sempre aggiornati su info consultare il sito ad esso dedicato : 
http://nergi.info/it/


L'uomo che nergizzava i gelati

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Oltre  conoscere questo nuovo frutto , il "Nergi", l'Education Tour  ci ha permesso di scoprire come i professionisti del Food utilizzano questo nuovo ingrediente nelle loro preparazioni.La loro creatività ci ha sorpreso, in quanto abbinamenti simili è solo frutto del lavoro di esperti Chef con ampie vedute e di grandi esperienze.
Il titolo del post racchiude la storia di un artigiano amante della sua passione,il gelato.Lui è Alfio Tarateta uno dei più bravi gelatieri d'Italia, conosciuto nella prima tappa dell'Education Tour sul "Nergi ". Dopo la cordiale accoglienza avuta dallo staff di + che un gelato, sito in Galleria Subalpina 32 Torino, il Maestro Alfio ci spiegava con grande Umiltà i due segreti  per fare un buon gelato. La semplicità e la qualità degli ingredienti, per il Maestro dei gelatai,  restano ancora oggi principi fondamentali per il successo. Per questo non poteva mancare nei suoi gelati il frutto #nergizzante e #nergissimo che ha il vantaggio che non si deve sbucciare e ha tempi di ossidazione lunghi grazie all'elevato contenuto di acido ascorbico. 
Gelato al Nergi
Nergi, zucchero, acqua sono i pochi ingredienti del gelato di Alfio, dove la lavorazione e la temperatura controllata completano l'opera del Maestro. Al palato il Gelato con il Nergi è Sublime, la bontà e la qualità del frutto è stata fondamentale nel complesso strutturale finale del gelato, e secondo il mio piccolo parere, l'utilizzo del Nergi per il gelato porterà grandi consensi.    
Alfio Tarateta + di un gelato

+ di un gelato che e molto di più di una gelateria artigianale , è progetto di sviluppo e cooperazione. Attraverso la creazione di un gelato artigianale "+ di un gelato", persegue l'obbiettivo di creare opportinità di lavoro per persone giovani e meno giovani, vittime del contesto di crisi generale.Attualmente nel progetto lavorano 15 persone . 
Inoltre sono stati assegnati a + di un gelato importanti riconoscimenti, come il premio Giovani Gelatieri Piemontesi, la segnalazione sulla prestigiosa rivista Gambero Rosso, la recensione sull’autorevole guida CioccolaTorino di Gigi e Clara Padovani, con menzione speciale per i gusti Gianduia e fondente, e il riconoscimento Artigiano Radioso 2011 sulla Guida Critica Golosa Piemonte di Paolo Massobrio. Il prestigioso riconoscimento di “Maestro del Gusto” dalla Camera di Commercio di Torino. La conferma che le cose buone si fanno insieme.

Croissant della cooperazione

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......avevo promesso a quei ragazzi che appena avuta l'occasione avrei usato la marmellata di ciliege che con tanto amore e gioia mi hanno donato. Loro sono i ragazzi della cooperativa sociale Stalker di Eboli. E'una cooperativa sociale di tipo B (produzione/lavoro), con oltre il 50% di soci svantaggiati. Si chiama così dal nome di un film che parla di libertà, dal momento che Nicola ritiene sia fondante il principio della liberazione dalla malattia attraverso il lavoro. Il team della Stalker ha creato una linea produttiva di tipo pubblico ad interesse sociale per la trasformazione della frutta in confettura extra da distribuire in un circuito di solidarietà. Ecco perché in questa confettura c’è solo frutta fresca e succo di limone e tanto amore, non ci sono conservanti né addensanti, la produzione è artigianale ed il gusto integro della frutta è garantito. Grazie a questi accorgimenti i prodotti della cooperativa sociale danno pienamente l’idea della genuinità della frutta.
Auspicavo di usare la marmellata per una sfida dell'Mtchallange, subito accontentato da Luisa Jane Rusconi, dal blog Rise of the Sourdough Preacher vincitrice della sfida n° 49. Non mi sono mai cimentato in una ricetta di croissant perchè li ritenevo di difficile esecuzione, parto al concetto "sbagliato" che i dolci non li so fare,invece con Mtchallange , tutto è diventato facile. Ritengo come già detto in precedenza che l'Mtc è una valida scuola di cucina autodidatta, ma voglio aggiungere che è anche una cooperazione di persone .che facilitano l'esecuzione della ricetta sfida,  attraverso le mille spiegazioni del filo diretto e del blog dell'MTChallange

Ingredienti
Croissants
x circa 12 croissants
400 g Manitoba, W300

220 ml latte
40 g burro ammorbidito a temperatura ambiente
30 g zucchero
12 g lievito di birra 
9 g sale
4 g aceto di vino bianco
Procedimento:
In una ciotola sciogliete lo zucchero ed il sale con il latte e l’aceto. A parte setacciate la farina. Unite il burro e gli ingredienti liquidi a quelli secchi e per ultimo il lievito di birra sciolto in un cucchiai di acqua,  fino ad ottenere un impasto grezzo. Non lavorate eccessivamente l'impasto, quindi formate un quadrato e avvolgetelo in pellicola e fate riposare il panetto in frigo per 6 ore. Poco prima di tirare fuori l’impasto preparate il panetto di burro schiacciandolo tra due fogli di carta da forno e rimetterlo in frigo mentre stendete l’impasto.Trascorso il tempo, stendete l’impasto a circa 6 mm di spessore facendo in modo che sia largo poco più del panetto di burro e alto due volte l’altezza dello stesso. Mettete il burro su una metà e richiudetevi l’altro lembo sopra e procedete con la piega a tre. Avvolgete l’impasto in pellicola alimentare e fate riposare in frigorifero circa 1/2 ora. Stendete il rettangolo, avendo cura che la piega sia alla vostra destra, tirandolo ad una lunghezza corrispondente a tre volte il lato corto e fate nuovamente una piega a tre. Avvolgete in pellicola alimentare e fate riposare in frigorifero circa 1/2 ora. Ripetete la piega a tre e il riposo in frigo. (Se fa eccessivamente caldo fate riposare 15′ in frigo e 15′ in freezer). Fuori dal frigo dividete l’impasto in due e stendete le due porzioni ad una dimensione di 26 x 34 cm e uno spessore di circa 3-4 mm ciascuna su un piano di lavoro infarinato a sufficienza. Sbattete l’impasto sul piano di lavoro due volte, per favorire sfogliatura, dopodiché tagliate dei triangoli isosceli dalla base di circa 11 cm x 26 cm di lato: stirate leggermente la punta dei triangoli, praticate una piccola incisione in mezzo alla loro base e arrotolate con delicatezza i lembi senza premere né stringere troppo l’impasto.Se fate i croissant la sera per il mattino lasciateli lievitare sulla teglia per un’ora, coperti con pellicola alimentare, dopodiché metteteli in frigo per tutta la notte. La mattina tirate i croissants fuori dal frigorifero e lasciateli lievitare a temperatura ambiente almeno 3 ore: sono pronti quando tremano un po’ come un budino, quindi spennellateli con un tuorlo d’uovo sbattuto e filtrato.  
Preriscaldate il forno a 220° C e cuocete in modalità statica per circa 10′ dopodiché abbassate la temperatura a 200°C e cuocete ulteriori 10′ o finché ben doratiFuori dal forno fate raffreddare su una gratella. 
Ho farciti i croissant con la marmellata di ciliege della cooperativa Stalker

Questa ricetta per me è un punto di partenza importante per migliorare praticamente il risultato finale, sicuramente i 40° sono stati un piccolo svantaggio per un principiante di croissant sfogliati.
Con questa ricetta partecipo alla sfida n° 50 dell Mtchallange


MozzaNergi gamberi e sale nero

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Dopo la bellissima esperienza dell'educational Tour sul Nergi, il mese di settembre ha portato nelle nostre cucine una ventata di novità grazie a questo nuovo frutto. La prima ricetta con ilNergi l'ho presentata al Salone Peperò di Carmagnola in occasione della sagra sul peperone.Ho abbinato il piccolo frutto alla ricotta seirass, le nocciole tonda  gentile di Alba il tutto racchiuso in una cialda di peperone. Nella seconda ricetta con Nergi invece partecipo al contest ideato da  "Qui da Noi" di Fedagri Confcooperative, e ho voluto abbinare il Nergi con un prodotto tipico del mio territorio, la Mozzarella di bufala.
La dolcezza e l'assenza di acidità del Nergi, hanno reso l'abbinamento con la bufala  non aggressivo , i gamberi e il sale nero hanno completato questa ricetta dandoci il giusto equilibrio.
Ingredienti:
1 Mozzarella di Bufala da 250 g di giornata 
6 gamberi 
Sale Nero 
Procedimento:
  • Tagliare la mozzarella a fette e metterla per quindici minuti  in un colopasta per fare uscire spontaneamente il latticello.
  • Centrifugare parte del Nergi , in modo da ottenere un succo liscio privo di fibre.
  • Mettere la mozzarella in un piatto con tre cucchiai di succo di Nergie lasciare nergizzare la mozzarella di bufala per circa 30 minuti.
  • Riempite di acqua la parte bassa di una vaporiera, appena inizia a bollire adagiate i gamberi nel cestello, coprite la vaporiera e lasciate cuocere per circa 5 minuti o fino a che la polpa dei gamberi cambia colore diventando un bianco opaco.
  • Fate raffreddare.
  • Pulite i gamberi  togliendo loro il carapace e la testa, rimuovete l'intestino.
  • Comporre il piatto alternando alla mozzarella gamberi, Nergi tagliato a fette e sale nero.
Ho utilizzato le fibre del Nergi ottenute per centrifugare il succo per farci un risotto, insieme al latticello e parte del succo di Nergi.
Del super frutto non si butta via niente !!!
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